Per Pasquetta abbiamo indicato alcune mete per stendere la tipica tovaglia a quadri sulla quale aprire i cestini con gli spuntini preparati a casa. Attraverso l’itinerario entriamo nel dettaglio di queste mete per i pic-nic: aree attrezzate, prati ed escursioni per week end, ponti e gite fuori porta.
Partiamo dalla Riviera dei Fiori dove i sentieri fra monti e colline sono sedici e si snodano tra torrenti e cime ricoperte da larici ed abeti. Tra questi sedici percorsi una passeggiata affascinante per la vegetazione circostante è il sentiero Arcobaleno: in primavera è un tripudio di fiori, a dominare è il giallo e l’intenso profumo delle mimose che si intrecciano con le fasce di ulivi. Se si guarda all’orizzonte è il blu del mare ad ipnotizzarci. La partenza è a Ventimiglia con l’arrivo a Ospedaletti: dalla chiesetta di San Secondo, a monte della ferrovia, si prosegue sul versante sinistro della val Roia sino alla Madonna della Virtù dove si scende verso Camporosso adagiato lungo il torrente Nervia. Si giunge a Sant’Andrea dove si imbocca una strada che scavalca il torrente e torna verso sud con una breve salita che porta alla Madonna dell’Annunziata. Si supera San Biagio della Cima e si sale di nuovo sino a San Sebastiano sul crinale fra i torrenti Verbone e Borghetto. Facile qui è la discesa verso Vallebona dove il profumo delle mimose si fa sempre più intenso. Giunti a 200 m si incontra lo spettacolare borgo di Sasso di Bordighera, si deve oltrepassare il torrente Saso per affrontare l’ultima salita verso il crinale che dal monte Nero scende verso la punta di Migliarese fra Bordighera e Ospedaletti. La baia di Ospedaletti si può ammirare dall’alto: il punto più panoramico è il santuario di Porrine che permette di scendere al Paese fra i giardini fioriti di bouganville. Il percorso dura quattro ore e presenta un dislivello di 800 m.
La seconda tappa è il parco del Beigua: area naturale protetta che si estende tra la provincia di Genova e quella di Savona. È lo spartiacque tirrenico-padano più vicino al mare. Riflette alla perfezione le due anime della Liguria: il mare a 6 km e le montagne alte fino 1200 m. Dal 2005 l’Unesco ha riconosciuto questa vasta area naturale protetta come Geoparco Europeo e Mondiale: ventisei chilometri di crinali montuosi, una grande distesa di rocce verdi, di natura metamorfica, scolpite dal ghiaccio e dai fenomeni erosivi. Il parco è un esempio di biodiversità: a sud lungo gli aspri versanti i fiori crescono sulle rocce ricche di magnesio e a nord i pendii si fanno più dolci con una vegetazione di castagni secolari. Molto varia è la fauna e un consiglio è di munirsi di un binocolo perché questo è il punto di passaggio degli uccelli migratori. Qui le aree per il pic-nic sono davvero tante e si incontrano a tutte le altezze quindi appena trovate il prato che più vi piace fermatevi tranquillamente, alcuni esempi: la località di Prato Rotondo; quella sopra Alpicella e quella sul monte Beigua molto suggestiva grazie alla presenza di una sorgente d'acqua. Per le escursioni c’è davvero l’imbarazzo della scelta e del mezzo: a piedi, in mountain bike, a cavallo, passeggiate dolci o per esperti. Gli itinerari si sviluppano per circa 500 km su entrambi i versanti, tirrenico e padano, ognuno con pannelli che indicano: partenza e arrivo, la difficoltà, il tempo di percorrenza, la presenza o meno di rifugi o ripari, l’interesse (naturalistico, faunistico, storico, archeologico etc.) e i materiali divulgativi spiegano il legame tra gli elementi storici e culturali di questi luoghi. L’itinerario più lungo è l’Alta Via dei Monti Liguri di oltre 400 chilometri, da un lato verso il mare e dall'altro verso la pianura Padana e l'arco alpino: due paesaggi diversi abitati da svariate specie animali come la balena per il mare e le aquile per la pianura.
Ci spostiamo più al centro in un luogo molto gettonato per i pic-nic in provincia di Genova: i Piani di Praglia, alle spalle di Pontedecimo. Si raggiungono in mezz’ora partendo dal centro: dotati di aree attrezzate con panchine, tavoli e barbecue in pietra. Per smaltire i panini si consiglia il “Sentiero naturalistico dei Laghi del Gorzente” realizzato da volontari della sezione del C.A.I. di Bolzaneto e inaugurato per celebrare il loro cinquantenario nel 1996. L’inizio è nella località Prou Renè, sulla strada Provinciale dei Piani di Praglia e si sviluppa lungo un percorso ad anello nell’alta valle del torrente Gorzente. I Laghi del Gorzente sono tre: il lago Lungo a 684 m ed il lago Lavezze a 646 m sono al confine tra la provincia di Genova e la provincia di Alessandria mentre il lago Badana a 700 m è totalmente nel piemontese. La durata è di cinque ore e la lunghezza di 13,370 km con un dislivello di 500 m, si attraversano i comuni ci Campomorone, Ceranesi e Bosio e si incontra il Sacrario dei Martiri di Passo Mezzano: luogo dove l'8 aprile 1944 furono trucidati 14 partigiani che erano sfuggiti al rastrellamento nazi-fascista del 6 aprile alla Benedicta in provincia di Alessandria. Sul percorso è presente anche l’Osservatorio naturalistico ambientale del C.A.I. adibito a riparo permanente accessibile a qualsiasi ora. Altri luoghi di interesse storico sono: “la Pietra del Grano” un grande masso dove nell’antichità i mercanti padani scambiavano il loro grano e vino con sale e olio dei mercanti liguri; una neviera ossia una grossa cavità, di circa 10 m di diametro e profonda 6 metri, rivestita di pietre, che, prima della diffusione dei frigoriferi, durante l'inverno veniva riempita di neve ricoperta con foglie secche e paglia per funzionare come ghiacciaia; la Tavola Bronzea di Polcevera apposta nel 117 a.C. dai Romani per delimitare il territorio dei Liguri Langenses, a seguito dell’arbitrato dei magistrati Quinto e Marco Minucio Rufo.