La ceramica ligure è una miscela di saper fare, voglia di condividere, capacità di innovare e gusto artistico. Una storia di ricerca, di creatività e di bellezza che continua.
La storia della ceramica in Liguria
è stata da sempre fortemente influenzata dall’apporto di influssi esterni, dai
traffici marittimi con il Medio Oriente e la Cina ai suoi esordi, nel
XVI° Secolo alla sistematica accoglienza di artisti eclettici e innovatori,
ospitati nei laboratori degli artigiani, soprattutto albisolesi ma anche
savonesi e genovesi. Questo intreccio di culture e tecniche ha generato
una identità propria e prodotti ineguagliabili in ceramica maiolica e
porcellana. La produzione attuale in Liguria, in particolare nel distretto di Albisola,
cittadina che si trova a pochi chilometri da Savona e da Genova, è figlia di
questa cultura dell’apprendimento e della sperimentazione e non tradisce la
profonda sintonia con le esigenze e con i gusti che cambiano, senza rinunciare
allo stile e all’eleganza di sempre. I decori più celebri dell’evoluzione
storico-artistica sono il “Bianco Blu” sviluppato nel XVII° Secolo (la
figura umana collocata in un paesaggio solitamente in primo piano con cespugli
e piccole rocce), il “Calligrafico Naturalista” (soggetti di animali e
piante orientaleggianti in seguito sovrapposti a motivi occidentali come
castelli e chiese), il Levantino (disegno schizzato di minuscoli
personaggi, animali e elementi paesaggistici) e il Boselli (il decoro di
un oggetto fa perno su un mazzetto di fiori dominato da un tulipano oppure da
una rosa). Nella prima metà del secolo scorso Albisola e le sue ceramiche
acquistarono fama internazionale per la pubblicazione del “Manifesto
futurista della Ceramica e Aereoceramica” firmato da Tullio d’Albisola e
Tommaso Marinetti. Da quel momento, il 1938, Albisola è una località
frequentata da artisti e ceramisti di tutto il mondo.
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Redazione Youliguria.it