Dal Medio Evo all’Età Moderna fino alle soglie della rivoluzione industriale la lavorazione del vetro “à la façon d'Altare” è una storia di indimenticabile stile che ha conquistato l’Europa e che ancora oggi qualificati artigiani hanno nel cuore e nelle mani.
Furono i
Benedettini giunti
dalla Normandia e dalla Bretagna a introdurre l’arte del vetro in Liguria nel
XII° secolo. Furono i maestri vetrai di Altare, antico villaggio del
Ponente ligure, a diffondere uno stile unico nella sua lavorazione che, a
partire dal XIV° Secolo, in una sorta di restituzione storica, divenne celebre
in Francia e non solo: la storia del vetro e di chi lo lavora, in Liguria ha
radici antichissime. Solo nell’entroterra tra Genova e Savona, le due
principali città liguri, ricco di boschi di faggi e di felci utili alla sua
lavorazione, gli archeologi hanno scoperto più di trenta vetrerie medioevali.
Ma è ad Altare, a 70 Km da Savona, che si afferma una tecnica e una
scuola che farà la storia della lavorazione del vetro. Dal XV° secolo gli
oggetti d’uso e le creazioni artistiche "à la façon d'Altare", realizzati con la tecnica della
soffiatura a mano, verranno sempre più apprezzati e richiesti e per secoli i
maestri del vetro del piccolo paese ligure, come i benedettini nel Medio Evo,
si sono distribuiti in Europa sotto l’egida della propria corporazione, “l’Università
del Vetro”, che controllava e trasmetteva i segreti della lavorazione,
puniva severamente chi non rispettava le regole e dava i permessi per creare
officine nel resto d’Italia e in Europa. Le prime comunità di artigiani liguri
del vetro all’estero nacquero in Provenza nel ‘400, la più famosa a Goult,
sui Monti Vaucluse. Nei secoli successivi i maestri vetrai diedero vita a veri
e propri centri d’arte a Nevers, a Orleans, a Lione, fino a Parigi e nei Paesi
Bassi. I resoconti storici raccontano come le comunità di lavoratori del vetro
provenienti dalla Liguria fossero molto unite e legate alla loro Università e
che fosse tradizione, ogni giovedì, pranzare assieme mettendo a tavola
un piatto in più che veniva chiamato “scodella delle anime” nel quale
confluivano le offerte dei presenti che venivano devolute in beneficenza e in
iniziative di pubblica utilità della Corporazione. Chi visita il paese di
Altare, nel Museo del Vetro che si trova nella bellissima struttura liberty di Villa Rosa, può ammirare capolavori e opere
in vetro dei maestri d’arte dal XVII° Secolo ad oggi e naturalmente incontrare
almeno due dei nostri artigiani.
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Redazione Youliguria.it