Questo weekend si può scegliere tra: l’avventura di un raduno di Panda 4x4 a Pieve di Teco o il debutto ad Andora di “Azzurro, pesce d’autore” passando per Genova con l’inizio della settimana dei cimiteri storici europei.
Pieve di Teco sorge alla confluenza dei torrenti Arroscia ed Arrogna e segna il confine con il Piemonte. È la base per il raduno che domenica 25 maggio vede riuniti tutti gli appassionati della Panda 4x4: qualsiasi modello di questa macchina storica che ha avuto un grande successo è ben accetto. Nessuna discriminazione d’età, basta far sentire il rombo del motore. L’appuntamento è alle otto in piazza Borelli dove si ha tutto il tempo per visitare il borgo che per l’occasione ospita un grazioso mercatino dell’antiquariato e i musei restano aperti. Molto piccola, quaranta chilometri quadrati, si visita in poco tempo ma tanti sono i luoghi in cui soffermarsi: custodisce un patrimonio architettonico unico con i suoi portici quattrocenteschi nel Borgo Nuovo, gli edifici del Borgo Vecchio, e la pittoresca strada del Borghetto che porta verso il mare. Tra i monumenti bisogna fare una visita al Teatro Salvini considerato il più piccolo del mondo, “nella botte piccola ci sta il vino buono”, e tra le botteghe artigiane c’è da recarsi alla Seno & Siffredi con il suo ferro battuto: per ogni realizzazione segue i metodi antichi con maglio, incudine e rifiniture a martello. Dopo il giretto panoramico tutti a bordo del proprio mezzo perché alle 10.30 bisogna scegliere tra due percorsi guidati: entrambi panoramici ma uno più “spericolato” e l’altro decisamente più tranquillo. Il ritorno vede di nuovo riuniti i “pezzi unici”, con cui si è partiti, per il pranzo a Rezzo, una delle sette frazioni di Pieve di Teco per un saluto finale al borgo.
Abbandoniamo i motori per dedicarci a qualcosa di più “sfizioso”: la rassegna enogastronomica di Andora. Nel weekend del 24-25 maggio debutta “Azzurro, pesce d’autore” che sostituisce un’altra manifestazione ittica attiva da nove anni “Sale e Pesce”. Rispetto alla precedente la novità è che non ci sono solo prodotti ittici e di terra propri di Andora, da degustare e acquistare, ma anche quelli tipici di ogni parte d’Italia: una prova per prepararsi all’Expo 2015. I percorsi enogastronomici vanno dalla farinata genovese alle panisse, dalla buridda all’insalata di stoccafisso, dalla frittura ai primi piatti di pesce, immancabili la focaccia classica e quella al formaggio. Non solo degustazioni anche un talk show guidato da un grande esperto, una serie di laboratori, gli show cooking con grandi chef disponibili per insegnare ricette e svelare curiosità sui prodotti locali. Da sabato a domenica gli appuntamenti sono numerosissimi: pochi i momenti liberi che possono essere impegnati visitando la cittadina con il suo splendido lungomare e magari anche riservando un posticino per il dolce da gustare nella
Pasticceria Manfredini "La Casa del Dolce": le specialità sono “Baci di Andora”, la “stroscia” e il “pane del pescatore” rinnovate da un’esperienza trentennale che vi lascerà “dolcemente” stupiti.
A Genova ci spostiamo al Cimitero di Staglieno: so che non è il posto che vi aspettavate di sentire ma… non dovete guardarlo per quello che rappresenta ma per i suoi monumenti e le statue: dei veri e propri capolavori. Se si riesce a separare il contenuto dalla forma si può apprezzare un cimitero come un luogo
d’arte. La borghesia della seconda metà del secolo scorso si fece erigere stupende opere d’arte per la sepoltura, i più ricchi avevano delle “regge” familiari con sculture, dipinti e mosaici per la cui realizzazione sceglievano gli artisti più famosi. Dal 23 maggio fino al 1 giugno si svolge la “Settimana dei Cimiteri Storici Europei” a cui Staglieno aderisce. È dedicata quest’anno alla memoria di Franco Sborgi, con tema “Genova città di mare”. Ogni giorno della Settimana sono pensati eventi ad hoc come concerti, racconti, mostre fotografiche e soprattutto visite guidate. Due sono i percorsi proposti: “Il viaggio come metafora della vita” e “il viaggio dell’anima” entrambi con partenza dall’imponente statua raffigurante la fede davanti all’entrata centrale. Il primo si snoda nelle gallerie tra viaggiatori famosi come la principessa Sissy, che si commuove davanti alla tomba Carpeneto, e quelli più moderni, come i Joy Division che hanno scelto la tomba Ribaudo come copertina di uno dei loro album; dai monumenti di Meirana fino ad arrivare al grande esule Giuseppe Mazzini. Il secondo parte dal celebre monumento di Caterina Campodonico, donna forte e tenace che rappresenta lo spirito stesso di Staglieno, poi si prosegue attraverso i Campi Elisi divisi tra la malinconia rievocata dalle tombe della Galleria Montino e la loro bellezza architettonica. Non può mancare la visita alla tomba di De Andrè, che con i suoi canti, o meglio poesie cantate, ha saputo tirare fuori gli aspetti controversi della sua anima e di quella dei genovesi, che è appunto il tema di questo percorso. Si arriva davanti alla tomba di Constance Mary Lloyd, il cui spirito ribelle l’ha portata a concludere la sua vita a Genova, per finire con i coniugi Whitehead, che dalla lontana Inghilterra si sono fermati nella nostra città. I genovesi non possono che guardare Staglieno con una profonda tristezza ma sono i turisti stranieri a riuscire a vederlo davvero per l’immenso patrimonio artistico che racchiude.